Il libro dei Giudici, composto da 21 capitoli, si può facilmente dividere in tre parti: un’introduzione (1,1-3,6) la parte centrale del libro (3,7-16,31) e la parte finale (17,1-21,25).
La prima parte contiene due introduzioni che parlano entrambe della morte di Giosuè. La parte centrale del libro contiene la storia di 12 giudici. La presenza di questi personaggi sembra essere dovuta al fatto che il popolo, venendo meno ai suoi impegni con Dio si trova in balìa dei nemici. Ciò comporta la richiesta di aiuto e per questo Dio invia un personaggio con il compito di liberare il popolo e richiamarlo all’osservanza dell’alleanza con lui.
I giudici sono Otnìel, Eud, Sàmgar, Debora (e Barak), Gedeone (in 6,24 c’è una bellissima definizione di Dio: Adonai shalom, il Signore è pace), Tola, Iair, Iefte, Ibsan, Elon, Abdon e Sansone di cui è nota la storia e soprattutto la famosa frase in 16,30 «muoia Sansone e tutti i filistei».
I capitoli 17 e 18, che iniziano l’ultima parte del libro, narrano la fondazione del santuario di Dan e il sacerdozio, i capitoli 19 – 21 descrivono la tragica uccisione di una concubina violando la legge dell’ospitalità e la ritorsione di Israele per vendicare questo delitto dei beniaminiti. Il libro si conclude con il pentimento per la vendetta ed il ratto delle fanciulle di Silo.
Tra i vari testi si può ricordare il famoso apologo di Iotam in 9,7-15. Si tratta di un testo che vuole mettere in guardia dall’illusione delle sicurezze che potrebbero arrivare dalla monarchia. Ciò che si legge fra le righe è che il vero ed unico Re di Israele è Dio.