Articolo tratto da Interris del 30 ottobre 2021
Halloween ha visto un sempre maggiore coinvolgimento di folle, sia in Italia che in buona parte d’Europa. Il successo di questo evento può sembrare dovuto, in modo quasi innocente, invece comunque ingannevole, soltanto al business commerciale che vi è collegato e alla moda culturale; ma Halloween non è affatto una sorta di moderno carnevale, e un cristiano non dovrebbe definirlo una festa, ma piuttosto un inquietante e subdolo fenomeno del nostro tempo, sebbene all’apparenza si presenti come un’occasione di spensieratezza.
Samhain
Tra le festività di origini celtiche, possiamo ricordare almeno quattro “grandi riunioni”, collocate rispettivamente nei mesi che corrispondono nel nostro calendario a: febbraio, per la festa di Brigit, dea della guarigione; maggio per Beltaine-fuoco luminoso, grande celebrazione della semina; agosto in onore di Lugh-il risplendente e festa del raccolto; infine Samhain, di certo l’appuntamento più importante, sopravvissuto in gran parte della propria essenza mistica allo scorrere dei secoli e alle varie dominazioni. Si celebrava esattamente in quel momento il passaggio dall’estate (rappresentazione metaforica della vita) all’inverno (metafora della morte). Samhain era celebrata intorno al primo novembre.
Ognissanti
Assodato come l’idea dell’esistenza di una vita dopo la morte accompagni da sempre il cammino dell’uomo, con l’avvento del cristianesimo questa speranza recondita si è trasformata in certezza, trasmessa dalla fede nella resurrezione di Gesù e nella promessa divina della vita eterna. Il cammino cristiano si ripete, anno dopo anno, nella sua liturgia e nelle festività principali: l’anno liturgico inizia a Natale (Natale del Signore), continua con la Pasqua (resurrezione), prosegue con la Pentecoste (discesa dello Spirito Santo) e si conclude con Ognissanti. Se le prime tre solennità sono da sempre presenti nella storia del cristianesimo, fin dall’antichità, la festa di Ognissanti è di qualche secolo più tardi. Venne istituita da Gregorio III (690-741) nel 731 d.C., quando il pontefice fece erigere una cappella in San Pietro dedicata a “tutti i santi” e proclamò che ogni primo novembre venisse officiata una Messa speciale.
Da Ognissanti ad Halloween
Quando Gregorio IV istituì la festività del primo novembre, chiamandola “Giorno di tutti i santi” (All Saints, oppure All Hallows Day) perché fosse celebrata come festa di culto cristiano al posto del giorno delle streghe, sperò così di riuscire a cancellare Samhain, ma fallì nel suo intento. La gente continuò l’osservanza nella notte del 31 ottobre, la vigilia. Il nome originario della festa ebbe diverse evoluzioni nel linguaggio popolare e divenne prima All Hallomas, quindi All Hallomas Eve, poi All Hallows Eve, che si modificò in All Hallow e’en e, infine, Halloween.
Arriva Halloween
I primi pellegrini giunsero in America nel 1621. Il rigido contesto protestante, diffuso in maneira particolare nel New England coloniale, aveva abolito molte delle ricorrenze cattoliche. Tra le tante anche Ognissanti; di conseguenza la celebrazione di All Hallows, ormai divenuto Halloween rimase per molto tempo estremamente limitata e spogliata di ogni riferimento religioso. Quel che era la festa di Ognissanti, con il tempo, si trasformò sempre più in una semplice “festa di paese”. L’usanza del “dolcetto o scherzetto”, riconducibile a un cerimoniale druidico, arrivò, ad esempio, dall’Irlanda proprio in quel periodo, al pari dell’antica abitudine di intagliare grosse rape, per illuminarle dall’interno con una candela e allontanare così gli spiriti maligni, rito quest’ultimo sicuramente utilizzato durante le celebrazioni di Samhain. In seguito, si fece ricorso all’utilizzo delle zucche, oggettivamente molto più grandi e spaziose, ma ciò non modifica l’assodata origine della tradizione festiva, legata già ai druidi due millenni prima. Accadde così che gli americani cominciassero a travestirsi e ad andare di casa in casa per chiedere cibo o denaro nella notte tra il 31 ottobre e Ognissanti.
Trick-or-treat
Alla fine del 1800, il modo più comune per celebrare Halloween divenne quello di organizzare un party. In seguito al picco di nascite avvenute negli anni ’50 (il famoso “baby-boom”), gli organizzatori fecero sì che i festeggiamenti si spostassero dalle piazze nelle aule scolastiche e nelle case private, poiché anche i bambini potessero essere massicciamente coinvolti. Proprio grazie a questa evoluzione della festività, venne rispolverata e resa comune e divertente l’antica usanza agreste del “dolcetto o scherzetto” (trick-or-traet). Questa mescolanza di folklore e credenze, religione e superstizione, è divenuta negli anni una delle principali festività statunitesi. Nasce così la fasulla “antica tradizione” a marchio USA!
Arriva in Italia
Attraverso i film, la conoscenza di Halloween si è diffusa in modo inarrestabile in tanti Paesi, compresa l’Italia. Negli anni seguenti, le grandi multinazionali dell’intrattenimento hanno pensato di spingere ulteriormente l’evento, modificando però la categoria di mercato a cui rivolgersi, non più gli adolescenti, ma i bambini. Il lato orrorifico è stato edulcorato e si è preferito puntare, invece, sull’immagine carnacialesca della mascherata collettiva.
I pericoli
Il presidente dell’Associazione internazionale esorcisti, abilitati dalla Santa Sede, ha dichiarato: «Festeggiare Halloween è un rendere osanna al diavolo, il quale, se adorato, anche soltanto per una notte, prova a vantare diritti su una persona. Non meravigliamoci se il mondo sembra andare allo scatafascio e gli studi di psicologi pullulano di bambini insonni, bulli, agitati e ragazzi ossessionati e depressi, potenziali suicidi. I macabri mascheramenti, le invocazioni apparentemente innocue, altro non sono che un tributo al principe di questo mondo: il demonio».
La pratica di Halloween racchiude in sé nascosti e non casuali aspetti di quella corrente spirituale contemporanea chiamata neopaganesimo. Nella cultura popolare, per “neopagano” si intende una persona che crede nei culti precedenti all’avvento di Cristo. Non esiste, dunque, nell’immaginario pagano, un Dio incarnato, creatore della natura e di tutti gli esseri viventi, un Dio per tutti, non solo per i sapienti, un unico Padre-Persona che non è indifferente verso la vita e le fatiche delle sue creature, che invece ama e conosce una per una, alle quali parla un linguaggio d’amore universalmente comprensibile, che si è incarnato in una persona mortale come i suoi simili e che lascia l’uomo libero di scegliere anche il male, responsabilizzandolo sulle proprie scelte e azioni.
Halloween è uno strumento nelle mani di poteri forti e celati che veicola valori che si richiamano al paganesimo, dunque, totalmente contrari a quelli cristiani. Cosa c’è, sembra suggerirci, di più innocente di qualcosa organizzato per la gioia dei bimbi? Questa festa, invece, non è affatto innocente.
L’occultismo
Halloween non è una riedizione di Samhain, semmai ne è una brutta copia, con finalità magico-esoteriche da “next Age”. Molta della simbologia attuale ha poco o nulla in comune con quella celtica. Streghe, pipistrelli, gatti neri, fantasmi, dannati, tutte queste figure, le preferite da bambini e ragazzi quando devono mascherarsi, sono invenzioni legate a situazioni più moderne, ma comunque non nascono dal nulla. Si tratta, infatti, di simboli usati nel mondo dell’occulto, che hanno trovato un loro ambito specifico nella festa di Halloween. Non si può sottacere che la notte del 31 ottobre rappresenti la più importante data del calendario satanista. Proprio in questa notte vengono praticati il maggior numero di riti blasfemi, i più cruenti e, contemporaneamente, inizia il nuovo anno esoterico anche per maghi e stregoni vari. Il 31 ottobre, a detta degli stessi satanisti, è per il culto di Satana la notte più importante dell’anno, perché coincide con il solstizio d’inverno. Il fenomeno Halloween altro non è che un grande rituale satanico, e l’adorazione del demonio avviene anche in modo subdolo, sotto le sembianze di feste e di giochi per giovani e bambini.
Giochiamo con i santi, gli amici simpatici di Gesù
“In questi ultimi decenni, il mondo dell’esoterismo ha trasformato questo avvenimento in un rituale collettivo altamente propagandistico, interessando e coinvolgendo i bambini e i giovani. La domanda originaria si è trasformata così in: dolcetto o scherzetto? Assumendo un significato sempre più legato all’occultismo e, quindi, all’esaltazione dell’orrore e della morte – scriveva don Oreste Benzi il 31 ottobre 2007, alla vigilia di Ognissanti e della sua morte, avvenuta nel giorno della Commemorazione dei cari defunti -. Mi rivolgo ai genitori e a tutti gli educatori: accettando questa celebrazione si promuove e si sviluppa l’adesione al mondo satanico, che già ingabbia moltitudini di adolescenti, soprattutto nelle fasce urbane delle più grandi città. Già si vedono nella nostra società i segni nefasti di questo mondo oscuro che cattura i giovani portandoli a vestirsi di nero, ad ascoltare la musica satanica, a frequentare locali dark, a tatuarsi i simboli del male. Vogliamo che i nostri figli festeggino il giorno di Ognissanti con i demoni, il mondo di Satana e della morte, oppure con gioia e pace vivendo nella luce? Esortate i vostri figli dicendo loro: vuoi giocare e divertirti con i demoni e gli spiriti del male o invece scegliere di gioire e far festa con i Santi, che sono gli amici simpatici e meravigliosi di Gesù?”.