Molte persone che ho incontrato mi hanno chiesto quale metodo adottare per leggere la Bibbia. Si deve iniziare, come sembrerebbe logico, dalla prima pagina e poi via fino all’ultima? Ma questo presuppone che ci sia un solo autore o più autori che, in base ad un accordo, abbiano deciso di distribuirsi delle tematiche e di svilupparle personalmente per poi unire il tutto in un unico testo. Ma così non è stato per la Bibbia. Questa infatti ricopre un periodo storico molto ampio (vedi parte storica del sito) di cui non si può non tenere conto. Inoltre in essa sono presenti vari generi letterari (storico, epico, poetico …) che vanno necessariamente compresi. Quindi leggere pagina dopo pagina potrebbe risultare poco fruttuoso anche se questo non è vietato!
A mio parere sarebbe meglio lasciarsi guidare da un testo che introduce ai singoli libri e alla loro lettura. Un testo che personalmente trovo ancora molto valido è quello di Etienne Charpentier (in due volumi, Per leggere l’Antico Testamento e Per leggere il Nuovo Testamento) per la sua semplicità e perché, a differenza di molti testi scritti anche recentemente, tiene conto del lettore e del fatto che ha bisogno di avere delle indicazioni adatte per comprendere la Bibbia. Questo testo, infatti, si preoccupa fin dall’inizio di fornire quegli strumenti opportuni per poter intraprendere la lettura della Sacra Scrittura.
Accanto a questo metodo guidato aggiungerei un altro metodo che è molto antico ma che ultimamente è stato ripreso e valorizzato per i cammini di formazione di chi vuole approfondire la propria esperienza di fede: la Lectio divina, cioè la lettura “spirituale” della Bibbia attraverso un percorso composto di vari stadi: la lettura (lectio) di una pagina della Bibbia, la meditazione (meditatio), la preghiera (oratio) la contemplazione (contemplatio), la condivisione (collatio) e l’azione (actio) come frutto concreto di questa esperienza di lettura della Bibbia. Un ottimo percorso è quello di leggere in modo continuativo i vangeli delle domeniche ed approfondirli attraverso i molti sussidi che sono messi a disposizione.
Credo, per terminare, che i due metodi quello dello studio guidato e quello della lectio divina si completino a vicenda in quanto occorre evitare sia l’estremismo tecnico che quello di ridurre la Bibbia a spiritualismo. In entrambi il testo sacro perderebbe la sua ricchezza. Per questo è importante “capire per credere” e “credere per capire”.