Michea

Il profeta, diverso dal Michea figlio di Imla che era vissuto circa un secolo prima (cf 1 Re 22,19-28), è nativo di Moreset-Gat (1,1.14) a circa 35 Km a sud-ovest di Gerusalemme. Michea, il cui nome significa “chi è come Dio?”, svolge il suo ministero profetico al tempo del re Iotam (740-736), Acaz (736-716) ed Ezechia (716-689). La conferma di questa datazione ci viene da Ger 26,18 che cita esplicitamente un oracolo di Michea di Moroset. Dalle figure dei re emerge in modo chiaro che questo profeta è contemporaneo di Isaia e, come lui, assiste alla fine del regno del nord. A differenza di Isaia è chiaramente di estrazione diversa (contadino) e, come Amos, risente in modo forte della situazione di ingiustizia (cf 2,1-2).
Il profeta Michea è un contestatore (3,12), legato allo spirito (3,8) contro coloro che inseguono il vento (2,6-11; 3,5-7).
Il libro, composto di 7 capitoli, al di là delle varie questioni di autenticità, si può attribuire al profeta molto del materiale che troviamo nei sette capitoli che compongono questo testo.
Il libro si muove alternando due tematiche essenziali: giudizio e salvezza:
1) cc. 1-3: giudizio
2) cc 4,1-5,8: salvezza
3) cc 5,9-7,7: giudizio
4) c 7,8-20: salvezza
I brani più importanti possono essere i seguenti:
1) La teofania di giudizio: 1,2-7
2) La promessa di un re davidico: 5,1-5
3) Il processo per restaurare un rapporto autentico con Dio 6,1-8
4) Corruzione dell’intera società: 7,1-6
Messaggio Teologico
1) Denuncia sociale che ha lo scopo di far prendere coscienza della catastrofe che si sta preparando a causa della superficialità di chi si sente sicuro (3,9-11).
Tale denuncia è contro:
gli accaparratori (2,1-5.8-10)
i capi che sfruttano il popolo (3,3-4)
i falsi profeti che saranno ridotti al silenzio (3,5-7)
i mercanti disumani che resteranno affamati (6,10-15)
la città diventerà un campo (3,12)
2) Per riportare il popolo ad un vero rapporto con Dio in 6,8.
Mi 6,8: “Ti è stato annunziato, o uomo, ciò che è bene e ciò che il Signore cerca da te: nient’ altro che compiere la giustizia, amare con tenerezza, camminare umilmente con il tuo Dio!”
Giustizia (vedi Amos 2,6ss), Tenerezza (vedi Osea 2,4ss), Fede umile (vedi Isaia).
3) Fiducia nel Dio salvatore
Il c 7 mette in luce la “sfiducia” sull’uomo che può cambiare, ma ciò non limita il profeta ad avere fiducia nel Dio che lo può salvare (7,7 e 5,1): “Ma io volgo lo sguardo verso il Signore, confido nel Signore, mio Salvatore, il mio Dio mi ascolterà!”