Chi sono i santi del nuovo millennio
da In-terris del 1 novembre 2019
di Marco Grieco
Ci sono più santi che nicchie” scriveva Honoré de Balzac ne Il medico di campagna. Quando si parla di santità occorre subito mettersi al riparo da una tendenza in voga da sempre: quella della superbia, che eleva l’uomo a una presunta superiorità che oscura gli altri fino ad eclissarli. I Santi, quelli veri, ci insegnano invece che non esiste un vademecum della santità. Seguire le orme del Cristo, raggiungere quella che i mistici chiamano “imitatio Christi” non ha nulla di ieratico. Al contrario, è un cammino profondamente radicato nella storia di ciascuno. Lo ha ricordato anche Papa Francesco nell’Esortazione Apostolica Gaudete et Exsultate. Sulla chiamata alla santità nel mondo contemporaneo: “la santità è una via per tutti”. Il Pontefice mette in guardia dalla tentazione di dipingere i Santi come icone, “simulacri vuoti”, spogliandoli di quell’umanità che ha del “miracoloso” perché pervasa da Cristo. “Molte volte – ricorda il Papa – abbiamo la tentazione di pensare che la santità sia riservata a coloro che hanno la possibilità di mantenere le distanze dalle occupazioni ordinarie […]. Non è così”. Il modello è, piuttosto, la “santità della porta accanto“, che ha bisogno della fede per elevarsi, ma è tale perché si cala nelle vite di ciascuno.
“Unità nella diversità”La schiera dei Santi canonizzati negli ultimi tre Pontificati dipinge il carattere universale della Chiesa cattolica. L’immagine – mutuata da Papa Francesco – è quella del poliedro, un modello ecclesiologico a più facce che non standardizza ma, al contrario, rivela la molteplicità nell’Unità di Dio. Come scrive il Pontefice nell’Esortazione Apostolica Evangelii Gaudium: “Non è un’unità qualsiasi. Non è un’uniformità […]. Il modello è il poliedro, che riflette la confluenza di tutte le parti che in esso mantengono la loro originalità e questi sono i carismi, nell’unità ma nella propria diversità. Unità nella diversità“. La trama simbolica rappresentata dai Santi degli ultimi trent’anni, inoltre, permette di leggere il mistero dell’Incarnazione nella storia pulsante dei popoli di tutti i tempi. Non deve, dunque, meravigliare la “differenza” fra i Santi da un Pontificato all’altro. Come ricorda il vaticanista Paolo Rodari su Repubblica, attraverso “beati e santi […], i Pontefici esprimono un modello di Chiesa. Canonizzare o non canonizzare una persona […] significa anche scegliere se esercitare o meno un potere reale, concesso da secoli soltanto a chi siede sul soglio di Pietro”. In questa veste senza cuciture che è la Chiesa, i Santi non sono solo espressione di una devozione popolare, ma di un profilo di cristianità modello per il popolo di Dio: nell’avvicendarsi dei Pontefici, salta all’occhio un’immagine varia e viva dello Spirito Santo al passo coi tempi.